In dirittura di arrivo un accordo tra alcune forze politiche
Sarebbero d’accordo PD, AP, Lega e Forza Italia. Contrari M5S e MDP. La nuova proposta sul sistema elettorale è chiamata Rosatellum-bis, o Rosatellum 2.0 (dal nome del capogruppo dei deputati PD alla Camera, Ettore Rosato).
Nello specifico la reazione dei 5 stelle è stata violenta. La dichiarazione più diffusa è stata: “Tutti contro di noi!”
L’ha depositata ieri l’On. Emanuele Fiano in commissione Affari costituzionali della Camera.
Vediamo però nel concreto, ed in parole comprensibili da tutti, cosa significa e cosa cambia nel nostro sistema di voto.
Prima di tutto va specificato che il Rosatellum-bis consente il ricorso alle coalizioni.
Sotto questo aspetto si interpreta l’opposizione dei pentastellati, i quali come risaputo, non accettano di partecipare ad alleanze.
Gli ultimi sondaggi facevano temere una situazione di ingovernabilità, con i partiti tradizionali divisi e nessun tipo di maggioranza possibile, a meno di “unioni di fatto” dei gruppi parlamentari.
Il corpo elettorale verrà diviso geograficamente in collegi uninominali, col nome del candidato “imposto” dai partiti. Sarà applicato uno sbarramento al 3%. Il che significa che i partiti che non raggiungeranno almeno in un singolo collegio il minimo del 3%, non saranno rappresentati.
Ci saranno anche collegi plurinominali, in cui sarà possibile scegliere il proprio candidato da votare. Ma anche qui sarà pesante la “lunga-mano dei partiti. La rosa dei candidati sarà infatti ristretta a pochissimi nomi: da 2 a 4.
Nei 231 collegi uninominali sarà favorita la formazione di coalizioni. In questo modo lo sbarramento si alzerebbe dal 3 al 10%.
I collegi saranno per il 36% a sistema maggioritario (con l’elezione del candidato che ha raccolto più voti) e per il 64% proporzionale. Non sarà consentito il voto disgiunto.
La proporzione uomo-donna nella formazione dei collegi sarà di 60-40.
Voteremo con un’unica scheda che conterrà i nomi dei candidati associati al loro partito, e la lista di quelli proposti per la circoscrizione.
Insomma una Legge molto articolata che probabilmente risente dei compromessi avanzati dalle parti in causa.
Termina quindi l’epoca delle lunghe liste dalle quali l’elettore poteva scegliere un nome. Il sistema italiano diventa sempre più partitocratico.